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un sorriso. Si chin in avanti, verso di me. Mi baci la fronte, poi, delicatamente, le labbra. Erano baci teneri e assolutamente irresistibili. Mi piace stare con te, sussurr. E adoro le nostre conversazioni. Che ne diresti, ora, di andarcene? Tornammo in albergo insieme. L'accompagnai in camera sua. Sulla so- glia ci baciammo e mi piacque ancora di pi della prima volta a Hartford. Chi va piano va sano e va lontano. Non sei ancora pronto, sentenzi lei, sbrigativamente. Hai ragione... non sono pronto. Ma ci manca poco , ribatte con un sorriso, poi entr nella sua stanza e chiuse la porta. Non sai che cosa ti stai perdendo, mi grid dall'interno. Mentre raggiungevo camera mia, continuai a sorridere. Credo mi rendes- si conto di ci che mi stavo perdendo. 95 Ci siamo! esclam John Sampson, battendo le mani. Cattivelli, catti- velli, dove vi nascondete? Alle sei di mattina di quel mercoled, Sampson e io smontammo dalla mia vecchia Porsche nel parcheggio riservato al personale dell'Hazelwood Veterans Hospital in North Capitol Street, a Washington. L'imponente struttura ospedaliera si trovava leggermente a sud del Walter Reed Army Medical Center, a nord della Casa di riposo per soldati e avieri. Page 115 ABC Amber Palm Converter, http://www.processtext.com/abcpalm.html Era l che viveva il Mastermind? mi chiedevo. Era mai possibile? Se- condo Brian Macdougall, era cos... e per lui molte cose dipendevano da quel fatto. John e io indossavamo camicie sportive, stazzonati pantaloni di tela ka- ki, scarponcini sportivi. Avremmo lavorato un paio di giorni all'interno della struttura ospedaliera, perch l'FBI non era riuscito, almeno per il momento, a identificare il Mastermind fra i pazienti o i membri del perso- nale. L'area in cui sorgeva Hazelwood era circondata da alte mura di pietra grezza coperte di edera. Il terreno circostante era abbastanza squallido: prati punteggiati qua e l da cespugli e alberi, decidui e sempreverdi, e da collinette artificiali che sembravano evocare i bunker del tempo di guerra. Quello l'edificio principale, dissi, indicando una vicina costruzione di sei piani, color giallo pallido. In tutta l'area ce n'erano altre sei, pi pic- cole, simili a casematte. Ci sono gi stato, in questo posto, ricord Sampson. I suoi occhi si ri- dussero a fessure. Conoscevo un paio di ragazzi reduci dal Vietnam rico- verati a Hazelwood. Non parlavano molto bene di questa istituzione. Il po- sto mi fa sempre venire in mente il documentario Titicut Follies. Ricordi la scena in cui un degente rifiuta il cibo? E allora gli infilano una sonda nel naso? Lanciai un'occhiata a Sampson e scossi il capo. Hazelwood non ti piace proprio. Non mi piace il sistema di dispensare cure mediche ai veterani delle forze armate. Non mi piace il trattamento riservato a uomini e donne rima- sti feriti in qualche guerra combattuta all'estero. Per sul personale che la- vora qui dentro non ho, in linea di massima, nulla da ridire. Probabilmente non cacciano sondini nel naso di nessuno. Potremmo aver bisogno di loro, se riusciamo a trovare il nostro uomo, replicai. Troveremo il Mastermind, Sugar, e il sondino lo useremo noi. 96 Salimmo una ripida rampa di scale ed entrammo nell'edificio che ospita- va l'amministrazione dell'ospedale per veterani. Ci fu indicata la strada che portava all'ufficio del colonnello Daniel Schofield, direttore dell'istituto. Il colonnello ci venne incontro e c'introdusse in una saletta privata, in cui si trovavano gi altri due uomini e una minuta donna bionda. Comin- ciamo subito, disse. Aveva l'aria ansiosa e, forse, anche contrariata. Che sorpresa... Fece un brusco giro di presentazioni, molto formale, cominciando da me e Sampson e passando poi al suo staff. Nessuno sembrava felice di vederci. Vi presento Ms. Kathleen McGuigan, capoinfermiera nei reparti Quat- tro e Cinque, dove voi due presterete servizio; il dottor Padriac Cioffi, lo psichiatra che segue i reparti di psicoterapia; e il dottor Marcuse, uno dei cinque eccellenti terapeuti che lavorano in ospedale. Quest'ultimo ci rivolse un benevolo cenno del capo. Ci parve un indivi- duo abbastanza ammodo, contrariamente all'infermiera McGuigan e al dot- tor Cioffi, che erano rimasti seduti, con aria impietrita. Ho spiegato questa situazione estremamente delicata a Ms. McGuigan, al dottor Cioffi e al dottor Marcuse, prosegu il colonnello. Devo ag- Page 116 ABC Amber Palm Converter, http://www.processtext.com/abcpalm.html giungere, in tutta sincerit, che ognuno di noi si sente piuttosto a disagio per questo fatto, ma comprendiamo di non avere altra scelta. Se l'uomo so- spettato di essere un killer si nasconde qui dentro, ci preoccupiamo per la sicurezza generale. Quell'individuo dev'essere catturato, su questo nessuno ha niente da obiettare. Era qui, o, quantomeno, c' rimasto per un certo periodo, replicai. Potrebbe esserci ancora. Io non lo credo, intervenne il dottor Cioffi. Mi dispiace, ma non con- cordo con la vostra idea. Conosco tutti i miei pazienti e, credetemi, nessu- no di loro una 'mente superiore'. Neanche un po'. Gli uomini e le donne qui ricoverati sono affetti da disturbi psichici molto gravi. Potrebbe essere un membro del personale, gli dissi, fissandolo per ve- dere come avrebbe reagito. La mia opinione non cambia comunque, detective. Avevo bisogno della loro collaborazione, perci pensai che fosse una buona idea tentare di accattivarmi le loro simpatie. Il detective Sampson e io cercheremo di ridurre al minimo, nei limiti del possibile, la durata della nostra intrusione, dichiarai. Abbiamo motivo di ritenere che il killer sia o, almeno, sia stato un paziente dell'ospedale. Non so se questo migliori o peggiori la situazione, ma io sono uno psicologo. Ho studiato alla Hopkins, dopodich ho lavorato come aiuto psicologo al McLean Hospital e anche all'Institute for Living. Credo che non sfigurer nei reparti. Intervenne Sampson. Oh, no, e, quanto a me, per qualche tempo ho fat- to il facchino alla Union Station, perci anch'io far la mia bella figura. Sapr reggere bene il peso. Nessuno di quell'autorevole staff accenn a un sorriso o fece un qualsia- si commento. L'infermiera McGuigan e il dottor Goffi fulminarono con u- n'occhiataccia il povero Sampson, che aveva avuto l'ardire di scherzare sulla seriet della situazione. Che spudoratezza, santo cielo! Mi dissi che dovevo imboccare una strada diversa se volevo la loro fatti- va collaborazione. In questo ospedale circola l'Anectine? chiesi ai quat- tro. Il dottor Cioffi replic facendo spallucce. Naturalmente. Ma per quale motivo le interessa questo farmaco? L'Anectine stato usato per uccidere alcuni compiici del killer. Quel- l'uomo sa molte cose sui veleni e, a quanto sembra, si diverte a osservare le sue vittime in agonia. I membri di una delle gang da lui assoldate non sono stati ancora ritrovati. Temiamo che siano morti. Il detective Sampson e io avremo bisogno di controllare, per ogni degente, tutti gli appunti delle in- fermiere e le cartelle cliniche. Poi io confronter tali dati giornalieri coi nostri principali indizi. Oggi presteremo servizio nel turno che va dalle set- [ Pobierz całość w formacie PDF ] |
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