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dentro il morire fulgido del sole. 25 Pur non vibrava, vidi, a quando a quando l orecchie della lunga ombra per quello stornellamento così lungo e blando; sì le volgeva appena a un ritornello or chiaro come d anelante piva, 30 or aspro come d avido succhiello... Su la carretta il carrettier dormiva. iii Russava nella strada solitaria Schiuma, lo scalzo e rauco pescaiolo, tuo figlio, o di marruche irta Bellaria. 35 Lo prese e vinse il vino di Bagnolo nel suo ritorno; e l altro, a poco a poco per non più fare la sua via da solo (senza il bastone!), si fermò tra il fuoco del vespro. Dietro, delle ondanti gote 40 egli ascoltava il buffar grande e roco. L uno dormiva su le ceste vuote, vidi passando: e l asino, St! dorme! parve accennare alle sonore ruote. L un su le ceste, e su le sue quattro orme 45 l altro, non meno immobile del primo. Soltanto l ombra sua, lunga e deforme, pasceva al greppo un vago odor di timo. 107 Letteratura italiana Einaudi Giovanni Pascoli - Primi Poemetti iv E l uomo, con la cara anima invasa d oblio, dormiva nella via maestra; 50 ma già la moglie l attendeva in casa. Fosse andato pur là dove è maestra gente in far teglie, sotto cui bel bello scoppietti il pungitopo e la ginestra; a Montetiffi; o dove, a Montebello, 55 passero solitario, ancor per uso torni nel solitario tuo castello; già l attendeva; e la capanna al Luso più non udiva dell industre moglie il fremebondo vortice del fuso; 60 ch ella destava il fuoco già, con foglie secche, e stacciava, e poi metteva il piede fuori, e le donne assise su le soglie interrogava ad or ad or: Si vede? v Ma l uomo era lassù, lungi dal mare, 65 sul monte azzurro; e nol sapea: pian piano credea seguire il suo tranquillo andare. Anzi, calava d un buon passo al piano: già balzellando si sentì di sotto le tue selci sonanti, o Savignano. 70 108 Letteratura italiana Einaudi Giovanni Pascoli - Primi Poemetti Anzi, a San Mauro s era già condotto; e sentiva sonar l Avemaria, grave e soave, tra il fragor del trotto. Anzi, alla Torre: e nella nera ombrìa del parco udiva un ultimo fringuello, 75 mentre al galoppo egli svoltò la via. Anzi, era giunto: urlava: Arri! mio bello. L aria marina gli pungea la fronte, e la rena legava: Arri!... Ma quello era là, fermo, su l azzurro monte. 80 vi Schiuma, la rena lega! Uomo, la rena lega le ruote! Il po di via che resta, si farà certo con un po di pena; ma è l ultimo! l ultimo! ma questa è la mèta, è il riposo! Odi: col canto 85 delle mille onde il mare ti fa festa. Avanti! Si va piano, ora; ma quanto s è corso prima! O Schiuma, ecco Bellaria! Avanti! ecco la gioia, uomo! Frattanto l asino è fermo, e l uomo sogna. Svaria 90 quel gruppo nero sul purpureo cielo. I pipistrelli sbalzano per l aria. Viene un suon di campane dietro un velo di lontananza; e tutto si scolora. Laggiù chiede una donna al mare anelo, 95 all ombra muta: Non si vede ancora? 109 Letteratura italiana Einaudi Giovanni Pascoli - Primi Poemetti IL TRANSITO Il cigno canta. In mezzo delle lame rombano le sue voci lunghe e chiare, come percossi cembali di rame. È l infinita tenebra polare. Grandi montagne d un eterno gelo 5 pòntano sopra il lastrico del mare. Il cigno canta; e lentamente il cielo sfuma nel buio, e si colora in giallo; spunta una luce verde a stelo a stelo. Come arpe qua e là tocche, il metallo 10 di quella voce tìntina; già sfiora la verde luce i picchi di cristallo. E nella notte, che ne trascolora, un immenso iridato arco sfavilla, e i portici profondi apre l aurora. 15 L arco verde e vermiglio arde, zampilla, a frecce, a fasci; e poi palpita, frana tacitamente, e riascende e brilla. Col suono d un rintocco di campana che squilli ultimo, il cigno agita l ale: 20 l ale grandi grandi apre, e s allontana candido, nella luce boreale. 110 Letteratura italiana Einaudi Giovanni Pascoli - Primi Poemetti IL FOCOLARE i È notte. Un lampo ad or ad or s effonde, e rileva in un gran soffio di neve gente che va né dove sa né donde. Vanno. Via via l immensa ombra li beve. E quale è solo e quale tien per mano 5 un altro sé dal calpestìo più breve. E chi gira per terra l occhio vano, e chi lo volge al dubbio d una voce, e chi l innalza verso il ciel lontano, e chi piange, e chi va muto e feroce. 10 ii Piangono i più. Passano loro grida inascoltate: niuno sa ch è pieno, intorno a lui, d altro dolor che grida. Ma vede ognuno, al guizzo d un baleno, una capanna sola nel deserto; 15 e dice ognuno nel suo cuore Almeno riposerò! Dal vagolare incerto volgono a quella sotto l aer bruno. Eccoli tutti avanti l uscio aperto della capanna, ove non è nessuno. 20 111 Letteratura italiana Einaudi Giovanni Pascoli - Primi Poemetti iii Sono ignoti tra loro, essi, venuti dai quattro venti al tacito abituro: a uno a uno penetrano muti. Qui non fa così freddo e così scuro! dicono tra un sospiro ed un singulto; 25 e si assidono mesti intorno al muro. E dietro il muro palpita il tumulto di tutto il cielo, sempre più sonoro: gemono al buio, l uno all altro occulto; tremano... Un focolare è in mezzo a loro. 30 iv Un lampo svela ad or ad or la gente mesta, seduta, con le braccia in croce, al focolare in cui non è nïente. Tremano: in tanto il bàttito veloce sente l un cuor dell altro. Ognuno al fianco 35 trova un orecchio, trova anche una voce; e il roseo bimbo è presso il vecchio bianco, e la pia donna all uomo: allo straniero omero ognuno affida il capo stanco, povero capo stanco di mistero. 40 112 Letteratura italiana Einaudi Giovanni Pascoli - Primi Poemetti v Ed ecco parla il buon novellatore, e la sua fola pendula scintilla, come un accesa lampada, lunghe ore sopra i lor capi. Ed ecco ogni pupilla scopre nel vano focolare il fioco 45 fioco riverberìo d una favilla. Intorno al vano focolare a poco a poco niuno trema più né geme più: sono al caldo; e non li scalda il fuoco, [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ] |
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